Vi siete mai chiesti che valore ha lo “spazio” per il vostro cane?
Come mai durante il giorno può prediligere determinati punti di riposo, mentre la notte altri? Perché sta sempre a cuccia sotto al tavolo quando mangiamo o davanti alla porta? Perché ogni volta che gli diamo una masticazione o un premio più sostanzioso, tende a consumarlo negli stessi punti?
Questo è solo un elenco veloce, ma non è da pensare che l’organizzazione dello spazio, sia in movimento che in situazioni di stasi, sia per il cane uno scherzo o casuale. Viene dato, dai cani, un valore molto alto allo spazio (e al modo di porsi in questo), esattamente come noi diamo valore all’arredamento e all’organizzazione di casa o dei luoghi di lavoro; vi è sicuramente un valore estetico nell’arredamento, ma anche (e a mio avviso soprattutto) un valore funzionale degli obbiettivi (camera da letto – dormire [relax]; studio – lavoro/studio/hobbistica [concentrazione]; etc…).
Lo spazio per i cani ha un VALORE COMUNICATIVO, quindi di fondamentale importanza per la gestione del gruppo e per la sopravvivenza dello stesso (oltre che del singolo).
QUALI STRUMENTI ABBIAMO per leggere il cane tramite la sua gestione dello spazio?
• Prossemica: lo studio delle distanze sociali. Viene preso in osservazione il valore attribuito dagli individui o dai gruppi sociali al modo di porsi nello spazio e al modo di organizzarlo. Per essere pratici, quando qualcuno ci parla troppo vicino e facciamo un passo indietro per prendere spazio, invade il nostro “spazio prossemico”. NB: l’utilizzo e quindi la definizione delle diverse aree prossemiche nel cane è differente rispetto a quella dell’uomo.
• Posture: l’esposizione del corpo complessiva rispetto all’interlocutore (posizione orecchie, coda, bilanciamento del peso, etc…)
• Cinetica: movimento complessivo del corpo rispetto all’interlocutore. A sua volta è composta da: direzioni, traiettorie e velocità. Pensate ad un vigile urbano che deve gestire un incrocio, posizione centrale (organizzazione spazio) in postura eretta che, per rivolgersi alle diverse file di macchine, assume una direzione con il corpo o con lo sguardo e invia segnali per gestire traiettorie e velocità delle vetture.
Osservando le posizioni assunte da un cane in determinati punti dello spazio (o l’abitudine ad assumerla), unendo l’osservazione delle posture si può iniziare a raccogliere informazioni di base per delineare un profilo personale, si possono ottenere informazioni sulle sue motivazioni, sul suo assetto emozionale, sulle sue intenzioni e di conseguenza, si iniziano ad avere strumenti per la comprensione dei comportamenti del nostro cane. Non per niente “lo spazio” è una delle quattro coordinate di maturazione sociale, tramite le quali si declina la leadership.